martedì 20 marzo 2012

Bastardi senza gloria


La storia - o meglio la fantastoria - è quella di un manipolo di sgangherati e violenti militari americani organizzati contro l'invasore nazista, nella Francia occupata dai tedeschi. Organizzati è un eufemismo: loro, il nemico, lo massacrano. E se avanza qualcosa lo distruggono. Roba da perderci la faccia o la testa, scalpo, pallotola o onta che sia. Come ci mostra, senza risparmiarci dettagli, un grande Brad Pitt in una delle sequenze iniziali del film, una delle più tarantiniane, con tanto di animazione e fermo immagine. La sua cantilena da americano del Tennesee e la faccia rozza di Aldo l'Apache ci fanno dimenticare qualsiasi gossip e foto sexy sul suo conto e ci ricordano solo quanto sia dannatamente bravo - e comico! - questo attore. E non è l'unico. Perchè di professionisti del cinema Bastardi senza gloria è pieno, almeno quanto di carogne. Uno fra tutti, il semi-sconosciuto (almeno al pubblico medio italiano) Christoph Walz, nei panni del maledetto Colonnello delle SS Hans Landa. La sua interpretazione ha qualcosa di geniale. Uso strepitoso della mimica facciale e della postura, battute da film di Mel Brooks e bicchieri di latte buttati giù di un fiato al posto del whisky:


il Cacciatore di Ebrei entra di diritto nella storia del cinema in-off di Hollywood, e la Palma d'oro vinta a Cannes è solo una delle prove a suo favore. Nella lista dei cattivi del cinema Hans Landa scalerà i vertici, di questo ne siamo certi. Non al suo livello, ma comunque ottime, le performance del resto del cast, composto da alcune guess star - Enzo Castellari, Eli Roth, Michael Myers e la sfrontata e bellissima Melanie Laurent, la Shoshanna del film, che ha un'evoluzione profonda, femminile e cruda insieme - e da moltissimi "crauti", come li chiamerebbe Aldo Raine, fra cui un'algida e credibile Diane Kruger che mette la sua bellezza al servizio di un personaggio ambiguo e importante, la diva del terzo Reich Bridget Von Hammersmark. Bastardi senza gloria è diviso in 5 capitoli (Once Upon a Time in Nazi Occupied France, Ingloriuos Basterds, German Night in Paris, Operation Kino e The Revenge of the Giant Head) i primi due esilaranti e brevi, i due centrali un po' troppo lenti e a tratti macchinosi, più il gran il finale, vero omaggio di Tarantino al Cinema, che salva la vita. La visione in lingua originale (con sottotitoli) è assolutamente l'unica consigliata, visto che, a differenza di quanto ci si aspetti da quel pazzo di Quentin (almeno quello degli ultimi tempi), il film gioca molto più sulle parole e sui dialoghi che non sull'azione. La violenza, anche cruda, non manca e da il voltastomaco, ma non é esagerata come si poteva temere per un film che parla di morti ammazzati e vendette. E quando vedi apparire l'Orso Ebreo dal nulla di una caverna nel corso di un'imboscata - un colossale Eli Roth con tanto di mazza da baseball e slang urlante da giocatore dei Red Sox - e quando senti la solita meravigliosa musica da duello western, assolutamente perfetta in questo caso, il sangue che scorre e i coltellacci che affondano nella testa hanno tutto un altro sapore. Versione originale, dicevamo, perchè nel film si parlano 4 lingue (francese, inglese, tedesco e italiano) e la babele di Tarantino ha un senso profondo in una pellicola che racconta di spie e doppio gioco. Se non bastasse, la scena girata in italiano nel finale va vista assolutamente come Quentin l'ha voluta. Impossibile prescindere dai dialoghi e dall'intreccio della trama, ma in Bastardi senza gloria non mancano le chicche estetiche a cui Tarantino ci ha abituati, né l'azione. Rischiando di sconfinare nello spoiler, vi segnaliamo verso il finale un duello imperdibile nella sala proiezione di un cinema francese. Lui - non vi diciamo chi e a chi, per non rovinarvi la sorpresa - spara dal grande schermo e nel grande schermo, contemporaneamente, dal vero e in bianco e nero, questa è poesia, questo è Cinema. Quel maledetto treno blindato di Castellari sbuffa da lontano,Tarantino gli rende omaggio ma il suo film non è neanche lontanamente un remake.


Le Iene sciolte dal regista escono dal deposito e si chiudono in un bar sotterraneo e tu assisti a una scena che sembra una versione ridotta di Reservoir Dogs e sai che il peggio sta per accadere. Tutto ciò che appare - costumi, trucco, location, sceneggiatura - è curato nel dettaglio. Tutto ciò che é, lascia il segno, senza mezze misure, come sempre, e stavolta anche i più acerrimi critici del regista dovranno ricredersi: Bastardi senza gloria vale tanto oro quanto pesa. La storia è originale, abbastanza ritmata, piena di colpi bassi, idiozie esilaranti, battutacce, cinismo e libertà - quella di cambiare appunto il corso della Storia, di fare un film sugli ebrei e i nazisti con la licenza di dire tutto, come se fosse una favola (e il film inizia non a caso con C'era una volta...). Nel suo "sliding doors" della Seconda Guerra Mondiale, Tarantino ci regala eroine femminili più complete delle icone di Kill Bill, bassezza umana e coraggio nella stessa dose, crudeltà e sarcasmo. Ci mostra un Hitler sciocco, ma meno ridicolo di quanto ci si aspetti, e un Goebbles spaventoso come te lo immagini in un clima degno del miglior Dove osano le aquile al contrario. Insomma, questo Bastardi senza gloria, che a Tarantino piaccia o no, offre scenari, emozioni e consensi da western di serie A. Solo che stavolta, a vincere sono gli indiani.State pronti arrivano i bastardi !!!!!

Fonti : Filmzone

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