Palermo, 18 gen. (TMNews) - Sicilia bloccata per il terzo giorno di protesta dei trasportatori del movimento dei 'Forconi' e 'Forza d'Urto' contro il caro gasolio. Alla protesta hanno aderito oggi anche i pescatori.
La manifestazione, che proseguirà fino al giorno 20, ieri ha fatto registrare momenti di tensione in tutta l'isola. Gli autotrasportatori, infatti, hanno presidiato diversi snodi stradali, bloccando il traffico all'ingresso delle città; nonché bloccato la linea ferroviaria Palermo-Messina occupando i binari.
A Palermo da ieri i distributori di carburanti sono a secco e davanti agli ultimi ancora in funzione si sono registrate code di auto incolonnate fino a notte fonda. Stessa sorte anche per i generi alimentari, che cominciano a scarseggiare nei supermercati rimasti senza forniture.
Ai manifestanti si sono uniti anche i pescatori siciliani che stamane hanno presidiato l'ingresso del porto di Palermo, esibendo striscioni e urlando slogan contro i governi nazionale e regionale. I pescatori chiedono alle amministrazioni di intervenire sulla liberalizzazione delle licenze e sulla riduzione delle accise dei carburanti. Intanto nel capoluogo siciliano è ormai "emergenza benzina". Da ieri infatti quasi tutti i distributori sono a secco e quelle poche pompe ancora attive vengono letteralmente prese d'assalto da decine di automobilisti.
Martino Morsello, rappresentante del "Movimento dei Forconi" che promuove la protesta, ha spiegato che la manifestazione è il segno di una "volontà di rinascita siciliana. Finchè la politica e la classe dirigente resteranno sorde al grido di disperazione e di rivolta dei lavoratori - ha detto Morsello -, scenderemo in piazza per esprimere il nostro disagio". Chiedendo le dimissioni del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, Morsello ha anche annunciato "la possibilità di portare la protesta e le migliaia di manifestanti, davanti al portone di Palazzo d'Orleans", sede del governo regionale siciliano.
La manifestazione, che proseguirà fino al giorno 20, ieri ha fatto registrare momenti di tensione in tutta l'isola. Gli autotrasportatori, infatti, hanno presidiato diversi snodi stradali, bloccando il traffico all'ingresso delle città; nonché bloccato la linea ferroviaria Palermo-Messina occupando i binari.
A Palermo da ieri i distributori di carburanti sono a secco e davanti agli ultimi ancora in funzione si sono registrate code di auto incolonnate fino a notte fonda. Stessa sorte anche per i generi alimentari, che cominciano a scarseggiare nei supermercati rimasti senza forniture.
Ai manifestanti si sono uniti anche i pescatori siciliani che stamane hanno presidiato l'ingresso del porto di Palermo, esibendo striscioni e urlando slogan contro i governi nazionale e regionale. I pescatori chiedono alle amministrazioni di intervenire sulla liberalizzazione delle licenze e sulla riduzione delle accise dei carburanti. Intanto nel capoluogo siciliano è ormai "emergenza benzina". Da ieri infatti quasi tutti i distributori sono a secco e quelle poche pompe ancora attive vengono letteralmente prese d'assalto da decine di automobilisti.
Martino Morsello, rappresentante del "Movimento dei Forconi" che promuove la protesta, ha spiegato che la manifestazione è il segno di una "volontà di rinascita siciliana. Finchè la politica e la classe dirigente resteranno sorde al grido di disperazione e di rivolta dei lavoratori - ha detto Morsello -, scenderemo in piazza per esprimere il nostro disagio". Chiedendo le dimissioni del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, Morsello ha anche annunciato "la possibilità di portare la protesta e le migliaia di manifestanti, davanti al portone di Palazzo d'Orleans", sede del governo regionale siciliano.

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