lunedì 27 febbraio 2012

Seychelles, nave Costa alla deriva dopo incendio in sala macchine

- Incendio a bordo della motonave Costa 'Allegra' .

Genova, 27 feb. - (Adnkronos/Ign) - Incendio a bordo della motonave Costa 'Allegra' a largo delle Seychelles con 636 passeggeri a bordo e 413 membri di equipaggio.
Costa Crociere e' stata informata che oggi alle ore 10.39, ora italiana, un incendio si e' sviluppato a bordo della motonave in sala macchine, nel locale generatori elettrici situato a poppa.
"Le procedure e il sistema antincendio di bordo - si legge nella nota della Compagnia - sono stati prontamente attivati e le speciali squadre antincendio di bordo sono intervenute; l'incendio e' stato domato e non si e' esteso a nessuna altra zona della nave. Non ci sono stati feriti o vittime".
Spento l'incendio, sulla Costa Allegra sono ora in corso le verifiche sullo stato della sala macchine per poter far ripartire le strumentazioni necessarie a riattivare la funzionalita' della nave. Attualmente la nave si trova alla deriva, con i motori fuori uso, a oltre 200 miglia a sud-ovest delle Seychelles e a circa 20 miglia da Alphonse Island.

A titolo di precauzione a bordo della Costa Allegra e' stato subito dato l'allarme di emergenza generale. A quanto riferisce la compagnia in una nota, 'tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio, non impegnati nella gestione dell'emergenza, si sono recati alle muster station con le dotazioni di sicurezza necessarie. Come da procedure sono state avvertite le Autorita' competenti, tra cui il Maritime Rescue Control Centre di Roma che stanno seguendo gli sviluppi della situazione per dare il supporto necessario. La nave ha lanciato il segnale di richiesta di soccorso'.
Rimorchiatori ed altri mezzi di supporto si stanno ora dirigendo verso la Costa Allegra. La Compagnia e le Autorita' competenti, si legge in una nota di Costa, 'sono attive per fornire alla nave il supporto necessario in funzione dell'evolversi della situazione'. La nave, di 187 metri per oltre 28.500 tonnellate di stazza, era partita sabato 25 febbraio da Diego Suarez ed era diretta al porto di Victoria (Mahe', Seychelles) dove era previsto l'arrivo per domani.



La Guardia Costiera italiana, da subito in contatto con la nave da crociera, in navigazione nell'oceano Indiano, fa sapere che la 'Allegra' è ancora senza propulsione, ma i mezzi di comunicazioni dell'unita' risultano funzionanti. Il comando della nave ha fatto sapere alla Guardia Costiera che, per motivi precauzionali, i passeggeri - tutti in buona salute e informati puntualmente sulla situazione - sono stati radunati presso i punti di raccolta/emergenza della nave. Le condizioni meteo marine in zona danno mare stato 4 con raffiche di vento a 25 nodi.
L'Unita' di crisi della Farnesina e' in contatto con Costa Crociere per verificare quanto riferito dall'armatore riguardo l'assenza di feriti a bordo.


Fonti:Ansa

La Notte degli Oscar 2012

Cinque Oscar, i maggiori, a “The Artist”, che aveva 10 nomination; altri cinque ma più tecnici, a Scorsese che ha realizzato con “Hugo Cabret” un film innamorato del sogno del cinema, compreso un meritatissimo premio alla coppia Ferretti-Lo Schiavo; una terza statuetta alla Thatcher di Meryl Streep cui manca solo un quarto Oscar per eguagliare Katharine Hepburn. Il vento dell’Oscar, a 84 anni, ha compiuto il suo giro, tornando a premiare il film muto, come se la storia del cinema si riavvolgesse su se stessa, stufa di trovate tecnologiche, di tre dimensioni, di virtuale. Sia il film di Hazanavicius (bisognerà abituarsi al nome) sia quello di Scorsese sono due viaggi meravigliosi dentro la storia di quello che il cinema in questi decenni ci ha regalato: consigliare di vederli non è solo obbedire alla logica del “vediamo se il premio è giusto”, ma anche per una sorta di ribellione a considerare il cinema solo una faccenda di tecnica, di computer, di realtà virtuale, di tre dimensioni, di formato dello schermo, quando invece la cosa che lo anima è lo sguardo, la parola, il sentimento ed è per questo che i due film citati sono piaciuti e hanno vinto, perché ci muovono dentro qualcosa nel cuore. Sì, nel cuore e non solo cinefilo. Non succedeva dal 1929 che trionfasse una storia semplice, ingenua, in bianco e nero e senza parole. In genere il premio di Hollywood, nella sua storia, ha marchiato i grandi kolossal, il cine spettacolo, il cine giocattolo, ma da tempo i votanti dell’Academy hanno cambiato corsia e quest’anno hanno favorito in tutti e cinque gli Oscar maggiori proprio il film del francese Michel Hazanavicius, regista medio di successo su cui in patria nessuno prima di Cannes, dove gli è stato preferito l’oggi ignorato Terrence Malick dell’”Albero della vita”, avrebbe puntato un euro.


MUSICAL E MAGIA - Ma ora il cinema ha voglia di ripensare alla sua storia, ed ecco il successo di questo melò dove the artist del muto perde la gloria all’avvento del parlato ma viene salvato da una collega (e dal suo cagnolino). È anche una rivincita, 50 anni, per “Cantando sotto la pioggia”, il musical che trattava lo stesso problema del passaggio difficile dal muto al sonoro. Scorsese, con il suo magico “Hugo Cabret” ha eguagliato in quantità il collega francese ma certo il peso specifico delle statuette è diverso, anche se va isolata quella alla straordinaria coppia Ferretti (scenografo di Fellini) e signora Lo Schiavo, alla terza premiazione, autori del design fondamentale per il film che si svolge tutto nella stazione ferroviaria di Parigi e riporta in vita il pionere del fantasy Méliès. Insomma, l’Oscar 2012 si volta indietro e non gli importa niente dei belli come George Clooney e Brad Pitt, che hanno perso alla grande pur essendo anche bravi: li ha battuti un ignoto francese con i baffetti malandrini, Jean Dujardin, che aveva messo a rischio i pronostici con una foto audace, come se andasse sul palco Douglas Fairbanks jr. o Clark Gable.


TERZO OSCAR PER MERYL STREEP - A Meryl Streep nessuno poteva toglierlo, il premio, lei che ha avuto 17 nomination, battendo ogni record: la sua bravura in "The Iron Lady" è indiscutibile, eccezionale, e misurata, ricreando dall’interno una discussa figura politica inglese. Fra i non protagonisti Octavia Spencer vince per “The help”, aggiunge una statuetta agli artisti di colore, e la dedica alla sua patria, l’Alabama, che fu culla del razzismo. Christopher Plummer, a 82 anni, due meno degli Oscar, sale sul palco per la prima volta e per merito del film “The Beginners”. Restato a zampe vuote il cagnolino, un jack russell terrier, coprotagonista di “The artist”, ma ancora non hanno pensato a creare una sezione per il miglior animale del cinema: in genere ci pensano i cartoni animati a risarcirli, ed infatti il geniale “Rango”, nello stile western desertico di Sergio Leone, ha meritatamente vinto anche sulle sponsorizzate furberie del “Gatto degli stivali”. La miglior sceneggiatura originale non poteva non andare che a "Midnight in Paris" di Woody Allen, refrattario in genere ad essere consacrato, ma stavolta premiato anche dagli incassi (quasi 9 milioni anche in Italia, poco meno del cinepanettone): ma il suo viaggio paranormale nella Parigi intellettuale degli anni 20 ha davvero un quid di genialità aggiunta sul piano dell’invenzione anche di scrittura, dell’humour con cui mostra la cultura (avete notato come sia presente la Francia in questa edizione degli Oscar?).


IL FILM STRANIERO - Infine il film straniero, da cui l’Italia era stata ancora una volta già esclusa per la scelta di un bel film non adatto, “Terraferma” di Crialese. Ha vinto, confermando ogni sospetto, il bellissimo “Una separazione” dell’iraniano Asghar Farhadi. Un premio meritatissimo rovinato solo dalle intemperanze dell’Iran che lo promuove come un Oscar contro Israele, nel senso che anche un film israeliano stava tra i cinque nominati. Pura follia, era più giusto dire che un regista iraniano aveva vinto, nonostante lavori in un paese dove il regime mette in galera i suoi talenti migliori (Panhai) proibendo la sacrosanta liberta d’espressione.


Fonti:Ansa

domenica 26 febbraio 2012

Questo è lo stile milan..

Io sono veramente senza parole..non bastava lo scandaloso comportamento di galliani,mexes e allegri,no,non bastava..il telecronista e giornalista "pellegatti" si permette in diretta tv di insultare antonio conte con offese veramente ingiuriose e infime.Perciò invito tutti coloro che hanno un abbonamento "mediaset premium"o sky,di disdirlo al più presto e di non arricchire Berlusconi e compagnia bella.. proprio per questione di principio e serietà.
Poi il "milan" si permette di insegnare il bon ton alla juventus,ecco il chiaro esempio di "IPOCRISIA",si predica bene e si razzola male.Oltretutto "galliani"(Colui che dovrebbe dare il buon esempio)alla fine dell'intervallo,nel tunnel,"Offende platealmente" l'addetto stampa della juventus,antonio conte e l'arbitro tagliavento.Questo evidentemente è "lo stile" milan.
Aggiungerei il capitano ambrosini,che onestamente disonora il termine stesso di capitano,cercando la rissa nel finale e mexes che rifila un pugno a borriello..che altro aggiungere,giudicate voi lo "stile" milan.

lunedì 20 febbraio 2012

Tanti Auguri al Re del Grunge (Kurt Donald Cobain) 20 Febbraio 1967- 5 Aprile 1994

Tu che ci hai emozionato scrivendo splendide canzoni che sono diventate leggendarie,tu animo sensibile ma dal cuore grande,tu che della società ti sentivi anticonformista,tu che eri creatività allo stato puro,tu che amavi tua figlia più di ogni altra cosa al mondo,tu che adesso ti starai facendo grosse risate lassù,cantando e suonando nuove canzoni,in attesa che noi fan,un giorno, le ascolteremo,compiaciuti del tuo sorriso non più sgomento,ma un sorriso idilliaco.NON TI DIMENTICHEREMO MAI..Auguri Kurt 1967-1994





venerdì 17 febbraio 2012

DIBATTITO in CHAT giovedì 23: vota qui l'argomento di cui vorresti parlare:




  • Rennes le chateau e altri misteri
  • La mente umana (i limiti della psicologia, ipnosi regressiva e altro)

  • Musica

  • Terremoti e cataclismi




Dove votare :


http://the777theory.blogspot.com/

http://www.facebook.com/questions/321771201201920/?qa_ref=qd


Link della chat:


http://the777theory.blogspot.com/p/nuova-chat.html











La Musica Preferita di Kurt

1-Nirvana
2-Three Days Grace
3-Keane
4-Luigi Tenco
5-Alter Bridge 
6-System Of A Down
7-Muse
8-Foo Fighters
9-Nickeback
10-Tiziano Ferro
11-The Beatles
12-Frank Sinatra
13-Baustelle
14-Thirty Seconds To Mars
15-Coldplay
16-Dream Theater
17-Depeche Mode
18-Lordi
19-Iron Maiden
20-Arthemis

Le Band preferite da Frank

1-Green Day                                                                   
2-System of a Down
3-Slipknot
4-Avenged Sevenfold
5-Nirvana
6-Three Days Grace

7-Foo Fighters 
8-Alter Bridge
9-Sum41
10-Coldplay
11-AC/DC
12-Queen              
13-Bon Jovi
14-Linkin Park
15-Red hot chili peppers
16-Iron Maiden
17-Guns N roses
18-The offspring
19-Blink-182
20-Pink Floyd
21- Lordi
22-Marilyn Manson
23-Rammstein













giovedì 16 febbraio 2012

La Carpa Koi nei tatuaggi

La carpa koi è una delle caratteristiche tipiche dell’iconografia del tatuaggio giapponese e il loro significato primario risiede nel coraggio, nella perseveranza e nella virilità. in genere viene tatuata rivolta verso l’alto perchè risale la corrente delle cascate ed affronta le avversità, per questo motivo nell’antichità era il tipico soggetto per giovani ragazzi che aspiravano alle tipiche virtù virili.

Si dice che la carpa sia in grado di risalire agilmente le cascate e, se catturata, affronti la lama del coltello senza ombra di paura, così come un samurai affronta la lama nemica.

Ci sono anche delle teorie secondo le quali le carpe koi sarebbero lo stato embrionale del drago e una volta risalita la cascata si trasformerebbero appunto in un drago, simbolo di immortalità.

La leggenda narra che la carpa sia un pesce sacro, che con estrema forza risalga le cascate fino a raggiungere la fantomatica “Porta del Drago“, attraversata la quale diventerà dragone e riuscirà ad ottenere l’immortalità.

La carpa koi ha quindi una connotazione fortemente mistico/religiosa, infatti questi pesci sono sempre presenti nei laghetti dei templi giapponesi, in vari colori e in varie grandezze, per ricordare a tutti che l’immortalità alberga in quel luogo.

Abbiamo già parlato del significato della carpa koi in questo post e della simbologia che rappresenta all’interno della cultura Giapponese e del mondo del tattoo. Questo articolo completa la definizione che abbiamo già inserito, dato che solitamente nei tatuaggi intorno alla carpa koi si trovano diversi tipi di fiori in particolare i fiori di ciliegio o i fiori di loto.
FIORI DI CILIEGIO: Secondo le culture orientali, che essendo quelle più spirituali danno un significato più profondo e complesso ad ogni cosa, le ciliegie (i frutti, i fiori, l’albero) appartengono a una tematica prettamente femminile.Racchiudono in loro la femminilità, la delicatezza, il profumo e la sensualità attribuibili alle donne. Per i giapponesi i significati sono più ricchi. Sempre sensualità e delicatezza per una donna, ma se è vero che sono dei fiori resistenti alle intemperanze, è anche vero che hanno una vita breve: rappresentano quindi il momento di transito fra le molte vite che il buddhismo e religioni affini contemplano.
FIORI DI LOTO: Il fiore di loto è nella cultura orientale un simbolo di perfezione (non per niente Buddha viene spesso mostrato in meditazione seduto su un loto), e di vittoria sulle difficoltà: infatti nasce tra il fango degli acquitrini per poi sollevarsi sul proprio gambo e sbocciare, immacolato, al di sopra dello sporco.


mercoledì 15 febbraio 2012

Morto il batterista dei Lordi



“Il nostro amico e compagno ‘Otus’ Tonmi Lillman ci ha lasciati. Esprimiamo tutto il nostro dolore e le condoglianze alla famiglia”
Otus aveva solo 38 anni e si era unito alla band nel 2010 in sostituzione a Kita (licenziato dopo aver deciso di proseguire la carriera con il suo vero nome e non con lo pseudonimo di Kita). Otus aveva ricevuto la sua prima batteria a 9 anni ed era salito sul palco a 14. Da allora la sua carriera è stata un susseguirsi di passione e successi. Suonava anche chitarra, basso e tastiere.










sabato 11 febbraio 2012

Fight club

Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! (Tyler)



Il protagonista, consulente del ramo assicurativo di un'importante casa automobilistica, è il prototipo dello yuppie frustrato dalla vita moderna: insonne, ansioso, stordito dal jet lag. Trova un'apparente calma solo cominciando a frequentare gruppi d'ascolto per persone affette da mali incurabili. In questo modo incontra anche Marla Singer, una ragazza, che come lui, finge di avere gravi problemi pur di poter incontrare persone che riescano ad essere pienamente sincere con lei.
Durante i suoi viaggi di lavoro, il protagonista fa la conoscenza di Tyler Durden, un originale ed eccentrico produttore e venditore di sapone. Un giorno, tornato dal lavoro, il protagonista scopre che la propria abitazione è andata distrutta in un'esplosione causata da una perdita di gas propagatasi all'interno di essa; disperato, affidandosi al caso, telefona a Tyler e decide di incontrarlo nuovamente. In questo modo nasce tra i due un affiatato quanto bizzarro rapporto, al punto che Tyler deciderà di ospitarlo nella propria fatiscente abitazione. A questo punto il protagonista verrà coinvolto da Tyler nella creazione del Fight Club, un circolo segreto i cui appartenenti prendono parte a violenti combattimenti tra loro. I due pian piano entrano in simbiosi, e radunano nuovi e numerosi adepti. In breve tempo, quello che era un circolo di combattimenti clandestini si trasforma in un ritrovo di uomini alienati e insoddisfatti, pronti a combattere fino alla morte pur di rovesciare ciò che considerano il loro nemico giurato: l'attuale disumana società, che trova la sua massima espressione nell'"American way of life". Tale indirizzo culmina nella creazione di un gruppo sovversivo e nel concepimento di un fantomatico Progetto Mayhem di stampo eco-terrorista.
Il protagonista nel frattempo parte alla ricerca di Tyler, momentaneamente scomparso, e di una risposta quantomeno palusibile a tutto ciò che sta accadendo. Alla fine il protagonista denuncia alla polizia l’intenzione di Durden di fare esplodere i più importanti istituti di credito della città. Poi si rende conto che Durden non è altro che il suo alter ego e, per fermarlo, si spara tentando di uccidersi, ma si salva miracolosamente per vedere crollare gli edifici in cui sono state piazzate le cariche esplosive.

La filosofia di Tyler Durden




  • Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie. (Tyler)
  • Fanculo Martha Stewart. Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic. Va tutto a fondo, bello. Perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi Ohmashab della Stream. Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare. Per me, eh! Forse potrei sbagliarmi. Forse è una terribile tragedia. (Tyler)
  • Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler)
  • L'automiglioramento è masturbazione, invece l'autodistruzione... (Tyler)
  • Infilarti le penne nel culo non fa di te una gallina. (Tyler)
  • [Al protagonista]
  • Diglielo, il liberatore che ha distrutto la mia proprietà ha riallineato le mie percezioni. (Tyler)
  • Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali. (Tyler)
  • Il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come le prime scimmie mandate nello spazio. Senza dolore, senza sacrificio, non avremmo niente. (Tyler)
  • I nostri padri per noi erano come Dio, se loro se la svignavano questo cosa ti fa pensare di Dio? Stammi a sentire, devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia, che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi, non è la cosa peggiore della tua vita? Non abbiamo bisogno di lui! Al diavolo la dannazione e la redenzione, siamo i figli indesiderati di Dio? E così sia! (Tyler)
  • [Al Protagonista, quando gli insegna ad affrontare la realtà senza più fuggire da essa]
  • È il momento più importante della tua vita, tu lo perdi perché sei altrove! (Tyler)
  • Devi avere coscienza, non paura. Coscienza che un giorno tu morirai! (Tyler)
  • È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa. (Tyler)
  • Toccare il fondo non è un ritiro spirituale, non è uno stramaledetto seminario. Smettila di cercare di controllare tutto, pensa solo a lasciarti andare, lasciati andare! (Tyler)
  • La pubblicità ci fa inseguire le auto e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler)
  • Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! (Tyler)
  • Sentite balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame. (Tyler)
  • [Dopo l'incidente stradale da lui stesso provocato]
  • Abbiamo avuto un'esperienza di quasi vita! (Tyler)
  • Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei canyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata. (Tyler)
  • Le persone parlano con sé stesse e vedono sé stesse come vorrebbero essere. Non hanno il coraggio che hai tu di lasciarsi trasportare. (Tyler)
  • A poco a poco... Ti stai lasciando diventare: Tyler Durden! (Tyler)
  • Da queste finestre vedremo il crollo della storia della finanza. Un passo più vicini all'equilibrio economico. (Tyler)





Signori, benvenuti al Fight Club. Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club. Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida basta, si accascia, è spompato, fine del combattimento. Quarta regola: si combatte solo due per volta. Quinta regola: un combattimento alla volta, ragazzi. Sesta regola: niente camicia, niente scarpe.Settima regola: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario. Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera al Fight Club... dovete combattere! 

venerdì 10 febbraio 2012

Attentato a Benedetto XVI??

Attentato a Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. A rivelarlo è “Il Fatto Quotidiano” di oggi che pubblica una lettera, di cui non si conosce l’autenticità. Immediata la smentita del direttore della Sala Stampa del Vaticano, Padre Federico Lombardi: “Si tratta, evidentemente, di farneticazioni che non vanno prese in alcun modo sul serio”. “Il Santo Padre avrebbe soltanto altri 12 mesi da vivere”. Questo è il contenuto choc di un documento riservato in lingua tedesca che annuncia un “complotto omicidiario” nei confronti di papa Ratzinger. Già ieri sera la prima pagina del giornale era stata mostrata in diretta dal direttore del quotidiano Padellaro nel corso della trasmissione televisiva di Michele Santoro, Servizio Pubblico, che anticipava pure la notizia che a Benedetto XVI sarebbe succeduto il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano. Il documento, datato 31 dicembre 2011, è firmato dal cardinale colombiano Castrillon Hoyos e riporta quanto riferitogli dall’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo durante un viaggio in Cina compiuto lo scorso novembre. Le verifiche della notizia sembra ci siano state e addirittura come ha detto Travaglio, nel corso della trasmissione di ieri sera, figurano i timbri sui documenti.
G.L.S.

“È del tutto privo di fondamento” quanto viene attribuito al cardinale Paolo Romeo, da Il Fatto quotidiano. Per l’arcivescovo di Palermo quanto riportato “appare tanto fuori dalla realtà da non dovere essere preso in alcuna considerazione”. A metà novembre, Romeo, in effetti, spiega l’ufficio stampa dell’Arcidiocesi, ha fatto un viaggio privato, della durata complessiva di cinque giorni, nella Repubblica Popolare Cinese. “Del breve soggiorno, che si è limitato alla sola città di Pechino – viene sottolineato – sono stati opportunamente prevenuti, come da prassi, i competenti uffici della Santa Sede”.


da il Fatto Quotidiano del 10 febbraio 2012
Mordkomplott. “Complotto di morte”. Fa impressione leggere nero su bianco su un documento strettamente confidenziale e riservato, pubblicato in esclusiva dal Fatto che un Cardinale autorevole, l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo, prevede con preoccupante certezza la morte del Papa entro novembre del 2012. Una morte che, per la sicurezza con la quale è stata pronosticata, lascia intendere agli interlocutori del cardinale l’esistenza di un complotto per uccidere Benedetto XVI. L’appunto è anonimo e reca la data del 30 dicembre del 2011. E’ stato consegnato dal Cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos alla segreteria di Stato e al segretario del Papa nei primi giorni di gennaio con il suggerimento di effettuare indagini per comprendere esattamente cosa abbia fatto e con chi abbia parlato l’arcivescovo Romeo in Cina.



Il Pontefice è stato informato del contenuto dell’appunto a metà gennaio scorso direttamente dal cardinale Castrillon durante un’udienza riservata e il Papa deve avere fatto un salto sulla sedia. Il documento si apre con una premessa in lettere maiuscole: “Strettamente confidenziale”. Probabilmente gli uomini che curano la sicurezza del Pontefice – a partire dalla Gendarmeria Vaticana guidata dall’ex agente dei servizi segreti italiani, Domenico Giani – stanno cercando di verificare le circostanze in cui sono state pronunciate quelle terribili previsioni e la loro credibilità. Da sempre si favoleggia sulle congiure vaticane e sono stati scritti molti libri sulla morte sospetta di Giovanni Paolo primo. Qui però siamo di fronte a un inedito assoluto. Mai nessuno aveva messo nero su bianco l’ipotesi di un complotto per far fuori il Papa. Un complotto che potrebbe realizzarsi da qui al novembre prossimo e che è inserito nel documento all’interno di un’analisi inquietante delle divisioni interne alla Chiesa che vedono contrapposti il Papa e il Segretario di Stato Tarcisio Bertone alla vigilia di una presunta successione, che ci auguriamo sia invece lontana nel tempo.
IL COMPLOTTO E I PROTAGONISTI
Secondo la ricostruzione attribuita dal documento all’arcivescovo Romeo sarebbe Angelo Scola, arcivescovo di Milano, il successore designato da Papa Ratzinger. Il documento in possesso del Fatto è scritto in lingua tedesca, probabilmente perché sia compreso appieno solo dal Papa e dai suoi stretti collaboratori e connazionali, come monsignor George Ganswin. Inizia con un lungo ‘oggetto’ in neretto: “Viaggio del Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, a Pechino a novembre 2011. Durante i suoi colloqui in Cina, il Cardinale Romeo ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso, con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre”.
Dopo questa premessa esplosiva, il testo si articola in tre paragrafi, ciascuno con un titolo in neretto. Il primo è “Viaggio a Pechino”; il secondo “Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone” e il terzo è “Successione di Papa Benedetto XVI”. Nel primo paragrafo si ricostruisce lo strano viaggio in Cina effettuato dall’arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, un personaggio influente nella Chiesa: 73 anni, nominato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010 dal Papa, parteciperà al prossimo Conclave. Nato ad Acireale da una famiglia ricca e numerosa Romeo è un estroverso, amante della buona cucina e delle tecnologie tanto che sul sito della sua Arcidiocesi si legge “Seguici su Twitter” che secondo lui “il Signore avrebbe potuto usare per i dieci comandamenti”. Dopo una lunga carriera che lo ha portato in Filippine, Venezuela, Ruanda, Colombia e Canada fu nominato Nunzio in Italia e nel 2006 quando doveva essere nominato il presidente della Conferenza episcopale italiana, promosse una consultazione tra tutti i vescovi italiani, mai autorizzata e sconfessata da Benedetto XVI.
Anche il cardinale Castrillon de Hoyos fu sconfessato dal Papa per una sua lettera del 2001 nella quale si complimentava con un vescovo francese condannato per non avere voluto denunciare alle autorità civili un suo sacerdote, colpevole per abusi sessuali su minori. Castrillon, più vecchio di Romeo, appartiene alla corrente più tradizionalista della Chiesa e nel 2009 da presidente della Commissione “Ecclesia Dei“, quando si occupava dei Lefevbriani, non segnalò al Papa il pericolo rappresentato dalle posizioni antisemite del vescovo Williamson. A 80 anni nel 2010 è un pensionato e non parteciperà al prossimo conclave. Castrillon forse avverte come un’invasione di campo la visita di Romeo in Cina. Un paese nel quale è in corso una durissima repressione sulla comunità cristiana che si rifiuta di assoggettarsi al regime. Secondo quanto è scritto nel documento però Romeo non si sarebbe occupato di questo: “A novembre 2011 il Cardinale Romeo si è recato con un visto turistico a Pechino, dove, di fatto, non ha incontrato nessun esponente della Chiesa Cattolica in Cina, bensì uomini d’affari italiani, che vivono o meglio lavorano a Pechino, e alcuni interlocutori cinesi. A Pechino il Cardinale Romeo ha dichiarato di essere stato inviato personalmente da Papa Benedetto XVI per proseguire, o meglio verificare i colloqui avviati dal Cardinale Dario Castrillón Hoyos a marzo 2010 in Cina. Inoltre ha affermato di essere l’interlocutore designato del Papa per occuparsi in futuro delle questioni fra la Cina e il Vaticano”.
I TRE PARAGRAFI DEL DOCUMENTO
Nel primo paragrafo l’anonimo estensore del documento consegnato agli uomini del Segretario di Stato Bertone e del Papa da Castrillon sostanzialmente tratteggia un Romeo un po’ sbruffone. L’arcivescovo di Palermo si accredita come un antico amico del cardinale Castrillon, esperto di rapporti con le chiese clandestine dai tempi della sua esperienza nelle Filippine, e persino come il componente di una sorta di direttorio segreto che governerebbe la Chiesa di Ratzinger. “Il Cardinale Romeo ha sorpreso i suoi interlocutori a Pechino informandoli che lui – Romeo – formerebbe assieme al Santo Padre – Papa Benedetto XVI – e al Cardinale Scola una troika. Per le questioni più importanti, dunque, il Santo padre si consulterebbe con lui – Romeo – e con Scola”.
Poi arriva il paragrafo sulle critiche che Romeo avrebbe rivolto al capo del Governo della Chiesa, il Segretario di Stato Tarcisio Bertone. “Il Cardinal Romeo ha aspramente criticato Papa Benedetto XVI, perché si occuperebbe prevalentemente della liturgia, trascurando gli “affari quotidiani”, affidati da Papa Benedetto XVI al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Chiesa Cattolica Romana”. Non solo: Bertone e Ratzinger sono descritti come una coppia di litiganti costretti a convivere nelle mura leonine: “Il rapporto fra Papa Benedetto XVI e il suo Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone sarebbe molto conflittuale. In un’atmosfera di confidenzialità il Cardinale Romeo ha riferito che Papa Benedetto XVI odierebbe letteralmente Tarcisio Bertone e lo sostituirebbe molto volentieri con un altro Cardinale. Romeo ha aggiunto però, che non esisterebbe un altro candidato adatto a ricoprire questa posizione e che per questo il Segretario di Stato Cardinale Tarcisio Bertone continuerebbe a svolgere il suo incarico”.
A questo punto, dopo aver premesso che “anche il rapporto fra il Segretario di Stato e il Cardinale Scola sarebbe altrettanto avverso e tormentato”, arriva il paragrafo nel quale ci si occupa della successione del Papa, che vedrebbe in posizione privilegiata proprio il cardinale Scola, da sempre vicino a Comunione e Liberazione. “In segreto il Santo Padre si starebbe occupando della sua successione e avrebbe già scelto il Cardinale Scola come idoneo candidato, perché più vicino alla sua personalità. Lentamente ma inesorabilmente lo starebbe così preparando e formando a ricoprire l’incarico di Papa. Per iniziativa del Santo Padre – così Romeo – il Cardinale Scola è stato trasferito da Venezia a Milano, per potersi preparare da lì con calma al suo Papato. Il Cardinale Romeo ha continuato a sorprendere i suoi interlocutori in Cina – prosegue il documento consegnato dal cardinale colombiano al Papa – in Cina continuando a trasmettere indiscrezioni”.
Ed ecco che, dopo avere esaminato il quadro dei rapporti conflittuali all’interno del Vaticano in vista della successione a Ratzinger, Romeo, secondo l’appunto, avrebbe gettato di fronte ai suoi interlocutori la bomba: “Sicuro di sé, come se lo sapesse con precisione, il Cardinale Romeo ha annunciato, che il Santo Padre avrebbe solo altri 12 mesi da vivere. Durante i suoi colloqui in Cina ha profetizzato la morte di Papa Benedetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte, da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso, con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre”. Per accreditare la veridicità dei fatti riportati il documento maliziosamente chiosa: “Il Cardinale Romeo si sentiva al sicuro e non poteva immaginare, che le dichiarazioni fatte in questo giro di colloqui segreti potessero essere trasmesse da terzi al Vaticano”.
SUCCESSIONE, SMENTITE E IL GROVIGLIO VATICANO
La chiusura è dedicata al tema centrale che angoscia evidentemente l’estensore: la successione a Ratzinger: “Altrettanto sicuro di sé Romeo ha profetizzato che, già adesso sarebbe certo benché ancora segreto, che il successore di Benedetto XVI sarà in ogni caso un candidato di origine italiana. Come descritto prima, il Cardinale Romeo ha sottolineato, che dopo il decesso di Papa Benedetto XVI il Cardinale Scola verrà eletto Papa. Anche Scola avrebbe importanti nemici in Vaticano”. Il Fatto nella serata di ieri ha contattato telefonicamente il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, per chiedere la posizione ufficiale del Vaticano su questo documento ma la sua risposta è stata: “Pubblicate quello che credete ma vi prendete una responsabilità. Mi sembra una cosa talmente fuori dalla realtà e poco seria che non voglio nemmeno prenderla in considerazione. Mi sembra incredibile e non voglio nemmeno commentare”.
Un atteggiamento di totale negazione dei fatti che appare discutibile perché il documento pone quesiti importanti non solo sulla salute e la sicurezza del Papa ma anche sulla situazione a dir poco sconcertante in cui versa la Chiesa. Benedetto XVI è il capo di una delle religioni più diffuse sulla terra. Per i cattolici (1,2 miliardi al mondo) è il custode della dottrina e – al di là della veridicità delle affermazioni contenute nell’appunto che va tutta verificata – questo testo deve essere portato all’attenzione dell’opinione pubblica. Una lettera simile non è una questione che può restare confinata nel circuito epistolare tra gendarmi, Segreteria di Stato e cardinali ma deve essere spiegata ai cristiani sempre più attoniti per quello che leggono sui giornali. Il Fatto ha già pubblicato il 4 febbraio scorso la lettera del Nunzio negli Stati Uniti, Carlo Maria Viganò, già segretario del Governatorato della Citta del Vaticano, nella quale l’arcivescovo formulava accuse gravissime sulla corruzione, i furti e le false fatturazioni dentro le mura leonine e accusava di presunti reati monsignor Paolo Nicolini, direttore dei Musei Vaticani. Poi abbiamo pubblicato un documento esclusivo sui rapporti Aif-Uif che documentava la scelta del Vaticano di non fornire informazioni bancarie precedenti all’aprile del 2011 alle autorità antiriciclaggio. Ora si scopre un documento nel quale si parla senza remore di morte certa del Papa e si favoleggia persino di un possibile complotto per uccidere il Pontefice. Per questo l’appunto sulla morte del Papa deve essere pubblicato: perché se ne verifichi coram populo l’origine e la veridicità e soprattutto perché finalmente Santa Romana Chiesa esca dal silenzio e spieghi ai suoi fedeli (e non solo a loro) come è possibile che tra i cardinali e il Papa circolino previsioni certe di morte e ipotesi omicidiarie che solo a leggerle fanno venire i brividi.
Fonti:il fatto quotidiano