Il protagonista, consulente del ramo assicurativo di un'importante casa automobilistica, è il prototipo dello yuppie frustrato dalla vita moderna: insonne, ansioso, stordito dal jet lag. Trova un'apparente calma solo cominciando a frequentare gruppi d'ascolto per persone affette da mali incurabili. In questo modo incontra anche Marla Singer, una ragazza, che come lui, finge di avere gravi problemi pur di poter incontrare persone che riescano ad essere pienamente sincere con lei.
Durante i suoi viaggi di lavoro, il protagonista fa la conoscenza di Tyler Durden, un originale ed eccentrico produttore e venditore di sapone. Un giorno, tornato dal lavoro, il protagonista scopre che la propria abitazione è andata distrutta in un'esplosione causata da una perdita di gas propagatasi all'interno di essa; disperato, affidandosi al caso, telefona a Tyler e decide di incontrarlo nuovamente. In questo modo nasce tra i due un affiatato quanto bizzarro rapporto, al punto che Tyler deciderà di ospitarlo nella propria fatiscente abitazione. A questo punto il protagonista verrà coinvolto da Tyler nella creazione del Fight Club, un circolo segreto i cui appartenenti prendono parte a violenti combattimenti tra loro. I due pian piano entrano in simbiosi, e radunano nuovi e numerosi adepti. In breve tempo, quello che era un circolo di combattimenti clandestini si trasforma in un ritrovo di uomini alienati e insoddisfatti, pronti a combattere fino alla morte pur di rovesciare ciò che considerano il loro nemico giurato: l'attuale disumana società, che trova la sua massima espressione nell'"American way of life". Tale indirizzo culmina nella creazione di un gruppo sovversivo e nel concepimento di un fantomatico Progetto Mayhem di stampo eco-terrorista.
Il protagonista nel frattempo parte alla ricerca di Tyler, momentaneamente scomparso, e di una risposta quantomeno palusibile a tutto ciò che sta accadendo. Alla fine il protagonista denuncia alla polizia l’intenzione di Durden di fare esplodere i più importanti istituti di credito della città. Poi si rende conto che Durden non è altro che il suo alter ego e, per fermarlo, si spara tentando di uccidersi, ma si salva miracolosamente per vedere crollare gli edifici in cui sono state piazzate le cariche esplosive.
La filosofia di Tyler Durden
- Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie. (Tyler)
- Fanculo Martha Stewart. Martha sta lucidando le maniglie sul Titanic. Va tutto a fondo, bello. Perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi Ohmashab della Stream. Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare. Per me, eh! Forse potrei sbagliarmi. Forse è una terribile tragedia. (Tyler)
- Le cose che possiedi alla fine ti possiedono. (Tyler)
- L'automiglioramento è masturbazione, invece l'autodistruzione... (Tyler)
- Infilarti le penne nel culo non fa di te una gallina. (Tyler)
- [Al protagonista]
- Diglielo, il liberatore che ha distrutto la mia proprietà ha riallineato le mie percezioni. (Tyler)
- Respingo i principi base della civiltà, specialmente l'importanza dei beni materiali. (Tyler)
- Il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come le prime scimmie mandate nello spazio. Senza dolore, senza sacrificio, non avremmo niente. (Tyler)
- I nostri padri per noi erano come Dio, se loro se la svignavano questo cosa ti fa pensare di Dio? Stammi a sentire, devi considerare la possibilità che a Dio tu non piaccia, che non ti abbia mai voluto, che con ogni probabilità lui ti odi, non è la cosa peggiore della tua vita? Non abbiamo bisogno di lui! Al diavolo la dannazione e la redenzione, siamo i figli indesiderati di Dio? E così sia! (Tyler)
- [Al Protagonista, quando gli insegna ad affrontare la realtà senza più fuggire da essa]
- È il momento più importante della tua vita, tu lo perdi perché sei altrove! (Tyler)
- Devi avere coscienza, non paura. Coscienza che un giorno tu morirai! (Tyler)
- È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa. (Tyler)
- Toccare il fondo non è un ritiro spirituale, non è uno stramaledetto seminario. Smettila di cercare di controllare tutto, pensa solo a lasciarti andare, lasciati andare! (Tyler)
- La pubblicità ci fa inseguire le auto e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Siamo i figli di mezzo della storia, non abbiamo né uno scopo né un posto. Non abbiamo la grande guerra né la grande depressione. La nostra grande guerra è quella spirituale, la nostra grande depressione è la nostra vita. Siamo cresciuti con la televisione che ci ha convinto che un giorno saremmo diventati miliardari, miti del cinema, rock stars. Ma non è così. E lentamente lo stiamo imparando. E ne abbiamo veramente le palle piene. (Tyler)
- Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! (Tyler)
- Sentite balordi, non siete speciali, non siete un pezzo bello, unico e raro. Siete materia organica che si decompone come ogni altra cosa. Siamo la canticchiante e danzante merda del mondo. Facciamo tutti parte dello stesso mucchio di letame. (Tyler)
- [Dopo l'incidente stradale da lui stesso provocato]
- Abbiamo avuto un'esperienza di quasi vita! (Tyler)
- Nel mondo che vedo uno si muove con gli alci, tra le umide foreste dei canyon intorno alle rovine del Rockefeller Center. Indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita. Si arrampicherà per le liane che avvolgono la Sears Tower. E quando guarderà giù vedrà minuscole figure che pestano granturco e posano strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada abbandonata. (Tyler)
- Le persone parlano con sé stesse e vedono sé stesse come vorrebbero essere. Non hanno il coraggio che hai tu di lasciarsi trasportare. (Tyler)
- A poco a poco... Ti stai lasciando diventare: Tyler Durden! (Tyler)
- Da queste finestre vedremo il crollo della storia della finanza. Un passo più vicini all'equilibrio economico. (Tyler)

Signori, benvenuti al Fight Club. Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club. Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club. Terza regola del Fight Club: se qualcuno grida basta, si accascia, è spompato, fine del combattimento. Quarta regola: si combatte solo due per volta. Quinta regola: un combattimento alla volta, ragazzi. Sesta regola: niente camicia, niente scarpe.Settima regola: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario. Ottava ed ultima regola: se questa è la vostra prima sera al Fight Club... dovete combattere!
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